Un classico delle vacanze estive tanto attese: sentirsi stremati dopo una giornata in spiaggia.
Ma perché si avverte questa stanchezza dopo una giornata al mare? Sarà l’esposizione al sole? Sarà l’aria? L’acqua? Qual è l’elemento che ci fa sentire spossati?
La risposta è articolata, perché la tipica stanchezza da mare è il risultato della combinazione di più fattori che mettono a dura prova il nostro organismo. Andiamo a scoprirli uno ad uno.
Senza dubbio il sole è una fonte di energia essenziale per la vita sulla Terra e anche un elemento fondamentale per il nostro benessere psicofisico.
La prolungata esposizione del nostro organismo ai raggi solari che avviene in estate, però, attiva una serie di processi che fanno lavorare di più il nostro corpo.
Termoregolazione e disidratazione
Il nostro corpo, infatti, deve attivarsi per regolare la temperatura corporea, con un conseguente “sforzo” che si fa sentire con l’inconfondibile “fiacchezza” legata alla vita da spiaggia. La regolazione della temperatura corporea implica un surplus di consumo di liquidi, che vengono rilasciati soprattutto attraverso il sudore. A causa di questo processo è abbastanza facile incorrere in un principio di disidratazione, che accentua la sensazione di stanchezza. Non solo: la mancanza d’acqua all’interno del corpo può anche provocare un leggero senso di fame. Pertanto, prima di mangiare qualcosa in spiaggia, è sempre meglio provare a bere un bicchiere d’acqua. Molto spesso il languorino è sintomo di sete e non di appetito!
A cosa serve il sudore?
Abbiamo stabilito che una delle principali cause della “spossatezza da mare” è proprio il lavoro che deve fare il nostro organismo per mantenere costante la temperatura. Nella realtà, come avviene il processo di termoregolazione? Una delle forme con cui il corpo abbassa la propria temperatura, come quando si ha la febbre o si svolge attività fisica, è la sudorazione. È un processo assolutamente naturale: i pori della pelle si dilatano e viene rilasciato il sudore che, evaporando, elimina il calore in eccesso e raffredda l’organismo. Attraverso questo fenomeno, riusciamo a mantenere una temperatura stabile intorno a 36-37 °C.
Spesso “bistrattato”, il sudore oltre a regolare la temperatura corporea, serve anche a eliminare le tossine dal corpo. Il sudore è infatti costituito da acqua, sali e altre sostanze chimiche che aiutano a purificare il nostro corpo, mantenendoci sani e vitali. Anche sotto il solleone!
Può capitare di sentirsi affaticati semplicemente dopo aver preso il sole, senza aver fatto particolare attività fisica in acqua o sul bagnasciuga.
Quando ci esponiamo a lungo ai raggi solari (sempre con l’adeguata protezione per la pelle!), dobbiamo mettere in conto che il nostro organismo è chiamato a un carico di lavoro extra, determinato da 3 fattori principali.
L’esposizione al sole non è la sola “colpevole” della spossatezza che avvertiamo in spiaggia. Alla fatica percepita contribuisce anche l’aria. Proprio così. Forse non tutti sanno che al mare “fatichiamo” di più per respirare. Questo accade per due motivi:
In sintesi, l’aria che respiriamo in spiaggia è sana, fa bene ed è carica di sali minerali e oligoelementi preziosi per la salute. Però serve qualche giorno di tempo per far sì che il corpo si abitui alla nuova condizione -compresa la produzione extra di serotonina, l’ormone della felicità- per superare la fase di spossatezza.
Sole, caldo, aria e acqua! L’acqua è la quarta responsabile della tipica fiacchezza da primi giorni al mare. Il principale desiderio appena si arriva nelle località balneari, infatti, è concedersi un tuffo tra le onde. Magari un bagno atteso per un anno intero. Ecco, è importante sapere che l’acqua è circa 1.000 volte più densa dell’aria. Ciò significa che per spostarsi in mare, anche per una banale nuotata, è necessaria una quantità significativa di energia in più rispetto a quella richiesta per analoghi movimenti sulla terra. Nuotando, la respirazione accelera, aumenta il consumo di ossigeno e, senza accorgersene, ci si affatica.
C’è anche un altro aspetto che incide sul benessere: l’acqua del mare è generalmente più fredda della nostra temperatura corporea. Ciò significa che il nostro corpo deve lavorare di più per mantenersi “al caldo”. Infine, il movimento costante dell’acqua può esercitare una tensione sui muscoli, contribuendo alla sensazione di fatica.
Per contrastare la stanchezza, anche quella tipica dei primi giorni al mare, è utile tenere idratato il nostro corpo, aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione e supportare l’organismo con integratori alimentari.
Per tirare le fila, la stanchezza tipica dei primi giorni al mare è assolutamente normale: il nostro corpo si trova ad affrontare tutta una serie di piccoli stress e di cambiamenti -dovuti ad aria, acqua, sole- che necessitano di un po’ di tempo per essere superati. L’importante è seguire uno stile di vita corretto, con una dieta bilanciata, una buona idratazione e, nel caso, l’assunzione di integratori specifici. Per il resto, non serve che un pizzico di pazienza e godersi appieno le meritate vacanze!