Effetto camice bianco: come superare la paura dei medici
Non tutti sono rilassati quando varcano le soglie di un ambulatorio medico: paura degli aghi (nota come belonefobia) e paura del sangue (emofobia) sono solo alcuni dei timori più noti, ai quali si accompagnano stati emotivi anche inconsci che possono alterare i risultati di alcuni test diagnostici.
Ne è un esempio il cosiddetto effetto camice bianco, o iatrofobia, una sorta di “sbalzo pressorio da ansia” di origine emotiva. Si manifesta nei pazienti che, alla misurazione dei valori pressori, soffrono di un disturbo d’ansia generalizzata per cui non riescono a mantenere uno stato di rilassatezza tale da rilevare i “parametri reali”. Succede, infatti, che quelli rilevati risultino discrepanti (spesso superiori) rispetto a quelli misurati a casa.
Tuttavia si tratta di un fenomeno che dal punto di vista clinico, in genere, non deve allarmare, come afferma anche la Società italiana dell’ipertensione arteriosa sul suo sito. È importante comunicare in maniera aperta con il medico, lo specialista o l’operatore sanitario, informandolo sul proprio stato emotivo e su eventuali dubbi in merito alle discrepanze rilevate perché è fondamentale comprendere il motivo che c’è dietro.
Possibili cause dell’aumento dei valori pressori
- Una occasionale ansia transitoria, psicologicamente comprensibile;
- un errore di misurazione dato magari dall’uso di un bracciale non indossato correttamente;
- un reale stato di ipertensione da approfondire secondo il parere del medico o dello specialista.
In particolare, se il fenomeno è sistematico e permane a ogni visita, anche alla seconda misurazione consecutiva fatta dal medico, merita un approfondimento ulteriore, magari con un holter pressorio, cioè un esame che rileva la pressione per 24 ore consecutive.
Come superare l’effetto camice bianco
- Controlla regolarmente la pressione a casa, annotando i parametri rilevati e comunicandoli al medico;
- Prima della misurazione rilassati, mettiti in una posizione comoda ed evita di assumere bevande eccitanti nelle ore precedenti;
- Segui le istruzioni dello strumento che utilizzi;
- Chiedi di poter usufruire del servizio di misurazione della pressione in farmacia: il farmacista starà attento al posizionamento corretto del bracciale, ai tempi necessari, al corretto monitoraggio dei valori riscontrati. L’ambiente della farmacia, inoltre, dall’aspetto “meno clinico”, potrebbe avere un effetto psicologicamente meno impattante rispetto allo studio medico;
- Tieni a mente i valori corretti della pressione arteriosa: il “campanello d’allarme suona” se la “massima” (pressione sistolica) raggiunge o supera i 135-140. Si è ipertesi anche se la “minima” (pressione diastolica) raggiunge gli 85-90. La pressione ideale è quella compresa tra 120 e 80.