Gli anticorpi monoclonali

Gli anticorpi sono molecole proteiche complesse, presenti naturalmente nel nostro organismo dove vengono prodotte da un tipo specializzato di globuli bianchi: i linfociti B. Gli anticorpi sono un’importantissima arma a disposizione del nostro sistema immunitario, poiché sono in grado di riconoscere e rendere innocue molecole estranee all’organismo (gli antigeni) e potenzialmente pericolose.01

Gli anticorpi sono molto selettivi, ovvero sono in grado di legarsi a un solo tipo di antigene, con un’azione molto mirata e precisa.02Una volta legatisi all’antigene, facilitano la sua eliminazione da parte di altre componenti del sistema immunitario.03

Cosa sono gli anticorpi monoclonali?

Grazie ad anni di ricerca, l’uomo è riuscito a sfruttare le straordinarie caratteristiche degli anticorpi per curare molti tipi di malattie. Oggi, infatti, siamo in grado di produrre anticorpi artificiali capaci di riconoscere e neutralizzare antigeni che hanno un ruolo importante in patologie anche molto gravi.04

Questi anticorpi artificiali sono detti “monoclonali” (mAb-monclonal antibodies), perché prodotti da un singolo “clone” di cellule coltivate in laboratorio, ovvero un gruppo di cellule identiche tra loro e capaci di produrre solo quel tipo di anticorpo.04

La produzione degli anticorpi monoclonali

Il primo anticorpo monoclonale fu prodotto nel 1975 dai ricercatori George Milstein e Cesar Köhler dell’Università di Cambridge (Regno Unito) che 9 anni dopo, grazie a questa scoperta, vinsero il Premio Nobel per la Medicina.0204

Per riuscire a produrre grandi quantità di anticorpi monoclonali i due studiosi utilizzarono linfociti B di topo resi “immortali” grazie alla fusione con cellule di mieloma anch’esse di topo. Tuttavia, gli anticorpi prodotti a partire da cellule di topo (detti “murini”) non erano adatti a essere utilizzati come terapia nell’uomo; il sistema immunitario umano, infatti, li riconosceva come estranei e li distruggeva, con il rischio di scatenare reazioni allergiche anche gravi.04

Con il tempo, le modalità di produzione degli anticorpi monoclonali si sono evolute notevolmente; oggi, infatti, siamo in grado di creare, grazie a tecniche di ingegneria genetica, anticorpi monoclonali terapeutici identici a quelli umani, che non danno più i problemi associati a quelli di origine animale.04

Quali patologie si trattano con gli anticorpi monoclonali?

Negli ultimi anni gli anticorpi monoclonali sono diventati farmaci importanti per il trattamento di numerose malattie. Oggi, infatti, sono disponibili quasi 200 tipi di anticorpi molecolari terapeutici; la maggior parte di essi è destinata alla cura di diversi tipi di cancro e di patologie autoimmuni, ma l’elenco delle malattie curabili è in continua crescita.05

Tra le malattie trattabili con gli anticorpi monoclonali ricordiamo:010506

  • alcuni tipi di leucemie e di linfomi;
  • diversi tipi di cancro (del seno, del colon-retto, del polmone, della prostata, e molti altri);
  • l’artrite reumatoide;
  • l’artrite psoriasica;
  • la psoriasi;
  • le malattie infiammatorie intestinali;
  • l’asma allergica;
  • il rigetto d’organo dopo il trapianto;
  • la sclerosi multipla;
  • l’emicrania.

Gli anticorpi monoclonali per l’emicrania

A partire dal 2018 sono disponibili diversi anticorpi monoclonali per la prevenzione dell’emicrania.06 Questi farmaci hanno come bersaglio una proteina detta peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) o il suo recettore.07

Il CGRP ha un ruolo importante nello sviluppo dell’emicrania: durante gli attacchi di questa malattia, infatti, i livelli di questa proteina nel cervello sono molto elevati. Inoltre, il CGRP aumenta la sensibilità al dolore, favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni del cervello e aumenta il livello di infiammazione cerebrale, tutti effetti collegati all’insorgenza dell’emicrania.08

Gli anticorpi monoclonali in genere sono ben tollerati, soprattutto grazie alla loro azione estremamente mirata.02

Questi farmaci non possono essere assunti per via orale (sono proteine e sarebbero digerite all’interno del nostro stomaco) ma devono essere somministrati mediante iniezioni sottocutanee o con infusioni endovenose (ovvero iniettati direttamente nei vasi sanguigni).03 06

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