Trigliceridi alti: cause e diagnosi
I trigliceridi sono i grassi presenti in maggior quantità nel nostro organismo. Vengono assorbiti dall’intestino e distribuiti agli organi (per esempio i muscoli) che ne hanno bisogno come fonte di energia, oppure vengono immagazzinati nel tessuto adiposo. I trigliceridi possono anche essere prodotti dal fegato, a partire dagli zuccheri. 01
In Italia circa il 15% delle donne e circa il 30% degli uomini presenta livelli di trigliceridi nel sangue troppo alti, una condizione che i medici chiamano ipertrigliceridemia. 02
Avere i trigliceridi alti aumenta il rischio delle malattie cardiovascolari causate dall’aterosclerosi, una patologia nella quale si formano placche all’interno delle arterie che possono ridurre o impedire il passaggio del sangue, con conseguenze anche gravi. 03 Inoltre, avere i trigliceridi alti aumenta il rischio di pancreatite acuta, un’infiammazione del pancreas potenzialmente pericolosa. 01 03 04
Visti i rischi associati ai trigliceridi alti è importante tenere sempre sotto controllo questi grassi, in modo che il nostro medico possa intervenire tempestivamente con una terapia adeguata nel caso in cui fosse necessaria.
Perché i trigliceridi aumentano?
L’aumento dei livelli di trigliceridi è dovuto quasi sempre a una scorretta alimentazione, associata a uno stile di vita poco sano. Infatti, è ormai noto che esagerare con gli alimenti ricchi di grassi animali, con i carboidrati (dolci, pane, pasta, riso) e con l’alcol comporta un aumento di trigliceridi nel sangue. Inoltre, è stato dimostrato che le persone sedentarie hanno trigliceridi più elevati di quelle attive, indipendentemente dalla loro alimentazione. 01
Più raramente, i trigliceridi alti sono causati da altre malattie che colpiscono il fegato, i reni o le ghiandole endocrine. Tra le più comuni patologie associate all’ipertrigliceridemia ricordiamo: 03
- la steatosi epatica non alcolica, detta “fegato grasso”
- la sindrome nefrosica
- l’insufficienza renale
- l’ipotiroidismo
- la sindrome di Cushing
- l’acromegalia
- l’iperprolattinemia
- la sindrome dell’ovaio policistico. 03
Diversi tipi di farmaci, poi, hanno come effetto collaterale l’aumento dei trigliceridi, per esempio: 01 03
- i cortisonici
- gli antipertensivi (diuretici e betabloccanti)
- alcuni farmaci anti-estrogeni
- gli estrogeni assunti per via orale
- gli antipsicotici.01 03
Anche la gravidanza può causare un notevole aumento dei trigliceridi (fino a 3 volte i valori normali); fortunatamente si tratta di una situazione transitoria, che si risolve dopo il parto. È dovuta al fatto che l’organismo della madre modifica il modo in cui metabolizza i grassi per riuscire a soddisfare le richieste energetiche del feto. 03
Infine, l’aumento dei trigliceridi può essere anche dovuto a errori (mutazioni) presenti in geni coinvolti nel metabolismo dei grassi. Queste forme di ipertrigliceridemia sono ereditarie e per questo vengono anche dette “familiari”. Si dividono in forme monogeniche (quando è mutato un singolo gene) o poligeniche (quando i geni alterati sono più di uno). Le forme monogeniche sono quelle più gravi, capaci di aumentare notevolmente i livelli di trigliceridi anche in persone senza altri fattori di rischio. 03
Quali sono i sintomi dei trigliceridi alti?
L’ipertrigliceridemia è una condizione subdola, perché non presenta quasi mai sintomi e può agire per anni nell’ombra, fino a provocare pericolose malattie cardiovascolari.
I sintomi sono presenti solo nelle forme più gravi di ipertrigliceridemia (quasi sempre di origine genetica). I più comuni tra questi sono: 03
- eruzioni cutanee di colore giallo-arancione su gomiti, spalle, glutei, ginocchia e calcagni;
- dolore e altri sintomi gastrointestinali (associati a pancreatite);
- alterazioni dei vasi sanguigni della retina (lipemia retinalis) individuabili solo durante un esame oculistico;
- alterazioni dell’umore (depressione) e riduzione delle capacità cognitive. 03
Come fare a scoprire se si hanno i trigliceridi alti?
Per scoprire se si hanno i trigliceridi alti basta un semplice esame del sangue eseguito a digiuno.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, tutte le persone adulte dovrebbero sottoporsi a questo esame almeno una volta ogni 5 anni misurando, insieme ai trigliceridi, anche i livelli di colesterolo, in modo da tenere sotto controllo due dei più importanti fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. 05
Ma come interpretare i risultati di questo esame? Quali sono i livelli considerati normali e quali quelli elevati? La risposta ce la dà la Società Europea di Cardiologia (ESC), che ha diviso i valori dei livelli di trigliceridi nel sangue in tre categorie: 03
- trigliceridi normali: <150 mg/dl
- trigliceridi alti: da 150 e 880 mg/dl (ipertrigliceridemia da lieve a moderata)
- trigliceridi molto alti: >880 mg/dl (ipertrigliceridemia grave). 03
Bibliografia
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