4 “false credenze” dei caregiver che gli impediscono di chiedere aiuto
Perché è così difficile per i caregiver chiedere aiuto? Susanne White – caregiver dei suoi genitori – ha elaborato alcune teorie sulla base della sua esperienza personale, spiegando anche perché però è essenziale combattere questa naturale riluttanza nel chiedere aiuto.
Il suggerimento più frequentemente dato ai caregiver è "chiedi aiuto".
Eppure, pochi di noi caregiver chiedono l'aiuto di cui hanno disperatamente bisogno.
I caregiver tendono infatti a pensare che farsi aiutare sia imbarazzante, avvilente, inappropriato, angosciante e frustrante!
Cosa spinge i caregiver a "fare da soli" invece di chiedere supporto?
Ecco alcune cose sciocche e pericolose che ci diciamo e come possiamo riformulare il nostro pensiero.
1° mito: "Posso farcela da solo"
Quando diventiamo caregiver, ci spingiamo anche a diventare invincibili. Dopotutto, ora siamo responsabili del benessere e, a volte, della vita di qualcuno. Non c'è spazio per inciampare o vacillare.
La realtà è che non possiamo mai essere perfetti. Ci mettiamo una pressione inutile addosso cercando di esserlo. Nessuno ci ha chiesto di farlo da soli. Affrontare il compito di caregiver da soli è una scelta, non una soluzione.
Quando rifiutiamo di ricevere aiuto, ci rendiamo più vulnerabili al burnout.
Questo atteggiamento a lungo andare può danneggiare proprio le persone che stiamo cercando di proteggere.
Quando siamo aperti alle persone che ci offrono il loro tempo, la loro energia o la loro comprensione, investiamo in noi stessi e nel benessere delle persone di cui ci prendiamo cura. Inoltre, ci ricarichiamo, acquisiamo una nuova prospettiva e ci sentiamo persino un po' meno pazzi! Il sostegno porta sollievo.
2° mito: "Il mio modo è l'unico modo"
Siccome ci sforziamo di trovare i modi migliori per assistere le persone che amiamo, sviluppiamo strategie e ci affidiamo ad esse. Se qualcosa funziona, ce lo teniamo stretto.
Tuttavia, esistono anche modi diversi di svolgere le mansioni di caregiver. Permettere agli altri di contribuire ci fa vedere soluzioni alternative che possono effettivamente funzionare, e magari scopriamo che c’era un modo più efficiente o veloce di fare qualcosa.
Pensare di avere tutte le risposte è sciocco e impedisce di trovare modi migliori di fare le cose che facilitino il nostro percorso.
3° mito: "Se non ho il controllo, andrà tutto a rotoli"
Questo è uno dei miti più difficili da sfatare perché nasce dalla paura e dalla preoccupazione. È davvero difficile affidare il benessere delle persone che amiamo e di cui ci prendiamo cura a qualcun altro. Temiamo che possa accadere qualcosa di terribile se non siamo presenti per controllare tutto.
In realtà, non possiamo mai controllare ogni cosa e non possiamo impedire che qualcosa accada. Se qualcuno non è "coinvolto" e legato alla persona di cui ci prendiamo cura, non significa che sia irresponsabile. A volte, lasciare spazio alla persona che ci sta aiutando con l’assistenza le permette di fornire un'assistenza migliore!
4° mito: "Farei una brutta figura se dovessi chiedere aiuto"
Il compito di caregiver è difficile. Non c'è persona tra noi che non trovi impegnativo questo ruolo. Eppure, troppi di noi si giudicano senza pietà e si preoccupano troppo dell'opinione degli altri.
Pensare di non essere abbastanza bravi perché si chiede e si accetta aiuto è un'assurdità! Il compito di caregiver richiede cooperazione. Chiunque ci guardi dall'esterno vede quanto è stancante questo compito ed è solo stupito dal grande impegno richiesto e dalla nostra capacità di andare avanti.
Dobbiamo essere gentili con noi stessi, così come lo siamo con le persone di cui ci prendiamo cura quando siamo in difficoltà. Combattiamo sempre per fornire il miglior aiuto possibile alle persone che amiamo, e dobbiamo trattare noi stessi con lo stesso rispetto. Anche noi abbiamo bisogno delle migliori cure possibili.
In conclusione
Essere consapevoli di quando e come chiedere aiuto è la chiave per garantire un’assistenza efficace e per una vita soddisfacente.
Noi caregiver dobbiamo condividere il nostro stato d’animo, dare il giusto peso alle cose e circondarci di persone di cui ci fidiamo. Cercando l'aiuto di cui abbiamo bisogno e che meritiamo, possiamo essere caregiver più sani, più felici e più equilibrati.